Tam Teatromusica, compagnia di produzione e progetto, si esprime nell’area della ricerca e sperimentazione teatrale.
Nell’incrocio e sinergia dei linguaggi espressivi, dalla musica alla performatività dall’installazione al video, delinea un percorso poetico che
si concretizza in produzioni teatrali rivolte sia all’area dell’infanzia che del teatro per adulti.

Un percorso iniziato nel 1980 e che, senza mai perdere di vista l’orizzonte internazionale, ha saputo trovare radicamento sul territorio rimettendosi continuamente in gioco: nell’impegno con i detenuti del carcere di Padova, nell’attività pedagogica con l’officina delle arti sceniche Oikos, nell’intensa programmazione del Teatro Maddalene, divenuto, nel 1995, uno spazio di produzione e condivisione culturale e artistica aperto alla città. Tam si distingue nel panorama delle arti contemporanee per il suo artigianato tecnologico dal forte impatto visionario e comunicativo.

Tam dedica molta attenzione all’incontro tra maestri e allievi nell’esperienza di laboratorio; realizza progetti artistici con realtà provenienti da situazioni di disagio psichico, fisico o sociale; si rivolge a progettualità europee in collaborazione con enti e istituzioni straniere.

In tempi recenti la poetica Tam interagisce e dialoga con i luoghi storici della città di Padova e il potenziale immaginifico che da essa scaturisce viene messo a servizio della rivitalizzazione dei luoghi stessi attraverso i segni dell’arte: in un dialogo serrato e visionario i luoghi diventano sia stimolo che supporto drammaturgico.

Altra linea di ricerca recente si lega al desiderio di avvicinare e coinvolgere gli spettatori più giovani all’arte e consiste nel tradurre la pittura in teatro; ciò avviene attraverso la creazione di eventi scenici che si esprimono come una vera e propria dedica per quegli artisti che, nel corso del ‘900, hanno sperimentato nuovi linguaggi nel campo delle arti visive.

Musica, pittura e movimento s'intrecciano a formare, fin dalle sue origini, il nodo artistico che è il Tam. Ma se a questo nodo ci avviciniamo, mettendone a fuoco le componenti, possiamo agevolmente vedere che a loro volta ciascuno dei tre fili principali prende forma dal fitto intreccio di altri filamenti creativi e concettuali. Quando diciamo musica, per esempio, intendiamo quella prodotta dal vivo dagli attori-musicisti, ma anche quella riprodotta, elaborata, campionata, intendiamo il rumore e il respiro, la parola e il lavoro sulla parola che si fa canto, voce, materia sonora.

La pittura è nella scenografia, nei costumi, nel disegno delle luci, ma anche nel colore e nel segno creati in scena, nella pittura d’azione come nella digital action painting, il dispositivo messo a punto da Michele Sambin con il quale è possibile non solo illuminare e colorare la scena, ma anche disegnarla con la luce in tempo reale (il computer, la tavola grafica e il videoproiettore consentono di trasformare il segno pittorico prodotto dalla mano dell’artista in un intervento di pittura digitale sulla scena).
Parliamo di movimento e sappiamo che la gestualità, la coreografia e la prossemica si misurano anche con le possibilità e le questioni aperte dal rapporto dei corpi con le nuove tecnologie. Sappiamo che il video è pittura, è movimento, è fisicità se proiettato sui corpi. E poi il Tam con le luci dipinge e suona, con il video scrive e danza, secondo una pratica di ibridazione sensoriale attivata da un organismo performativo a metabolismo sinestetico…”Musica” in “Teatromusica” testimonia lo sforzo Ð sincero, originario e inesausto, come negli esiti migliori della ricerca contemporanea Ð di trovare le parole per dire unÕesperienza di rifondazione dell’arte scenica. Una di quelle esperienze che devono rimettere ogni volta in discussione se stesse, le forme, il linguaggio, che azzerano e rinominano con una radicalità irriducibile alle storie e alle teorie del teatro…
Per il Tam la “musica” struttura il tempo del fenomeno teatrale, è misura di un accadere, ritmo di quell’azione qui e ora che chiamiamo performance. Molti spettacoli del gruppo sono privi di testo o presentano una testualità destrutturata, straniata, oppure virata al suono, al canto, alla ricerca della pura phonè. Quello Tam è piuttosto un attore-che-canta: che canta con i suoni, i movimenti, i colori…
 
(estratto da La traccia luminosa del performer in Megaloop, edizioni Titivillus, 2010)

Tam ha realizzato oltre 80 opere per la scena e diverse opere video. Tra le più importanti coproduzioni  ricordiamo Children’s Corner, su musica di Claude Debussy, con il  Teatro alla Scala di Milano per la stagione di teatro musicale per bambini e ragazzi, e Ages, su musica di Bruno Maderna, con la RAI di Milano.

I suoi spettacoli sono stati ospitati  in prestigiose rassegne internazionali tra cui: Bourges _ Festival Le Printemps, Vienna _ Wiener Festwochen, Hannover _ Klang & Korper, Parigi _ Festival d’Automne.

Ha realizzato tournée in tutto il mondo toccando diverse città tra cui Melbourne, Lyon, Strasbourg, Gerusalemme, Ginevra, Zagabria, Budapest, Copenaghen, Edinburgh, Adelaide, Washington, Philadelphia,Vancouver, Montreal, Tunisi, Cracovia, Varsavia, Brighton.