Header poetica

Teatromusica un linguaggio sospeso tra immagine e suono

Tam Teatromusica rivela fin dai suoi esordi un interesse spiccato per la ricerca sul linguaggio.

Quel Teatromusica, che sceglie di mettere persino nel proprio nome, diventa oltreché linguaggio espressivo, espressione di un pensiero, nel quale risiede l’ostinata fiducia in un teatro astratto che non descrive stati d’animo ma li provoca.

Teatromusica è un linguaggio che procede per accumulo di segni. Segni che sono per la maggior parte appartenenti alla sfera dell’astrazione, sono astratti nel senso di essenziali semplici emblematici, ma soprattutto non psicologici.

Questi segni contengono una profonda relazione con il mondo reale solo che lo trasformano, spesso lo rovesciano, lo ricreano, anziché descriverlo.

Teatromusica non è il suono nel teatro e neanche il teatro musicale bensì un particolare linguaggio che utilizza il medesimo criterio compositivo per gli aspetti visivi e per quelli sonori in modo sincronico.

È un linguaggio che contribuisce ad allargare i confini di ciò che viene considerato teatro, che sposta in avanti i limiti di narrazione drammaturgia e regia e che pensa in nuovi termini anche il rapporto tra scena e spettatore.

Spesso suono e gesto si danno all’interno di un unico interprete  generando così anche la nascita di corpi scenici molto particolari non attori né danzatori, piuttosto presenze performative.

Teatromusica è in grado di "raccontarci" qualcosa, ma si tratta di un raccontare svincolato dalla necessità di informare, un raccontare che non è messaggio unico e uguale per tutti, ma che chiede ad ogni singolo spettatore di essere autore della propria visione.

Un teatro di visione e di ascolto che, come l’arte visiva o la musica è inesauribile, perché lì si delineano forme che aprono l’immaginazione.

 
Facebook
Youtube
Vimeo
Flickr
 

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti sulle iniziative del Tam

News