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lux

ideazione e composizione Pierangela Allegro

pittura digitale in scena e direzione Michele Sambin

con Alessandro Martinello, Brunella Piccolo, Caterina Gozzoli, Lorena Orazi, Maria Gozzi, Renzo Sanavia, Riccardo Marogna, Valentina Vasi

clarinetto basso Riccardo Marogna

realizzato in collaborazione con Progetto Giovani del Comune di Padova

prima esecuzione Padova, Teatro delle Maddalene, 2007

 

Lux è una piccola opera creata all’interno di un workshop dal titolo in tre tempi realizzato con un gruppo di giovani e condotto da Allegro/Sambin sul tema della luce. La luce invade lo spazio della scena nella sua profondità. Luce e colore incontrano le superfici e le trasformano. Luce, colore e suono incontrano i corpi dei performer, li disegnano e li muovono in uno spazio a metà tra concretezza e immaterialità.

guantanamo

da un’idea di Sonia Biacchi
performer Silvio Barbiero, Marco Casotto, Andrea Cravotta, Kole Laca, Riccardo Marogna, Alessandro Martinello, Alen Sinkauz, Nenad Sinkauz, Marco Tizianel, Paolo Tizianel
costumi Sonia Biacchi
regia Michele Sambin
coproduzione C.T.R. Venezia e Amnesty International per la 52° Biennale Arti Visive di Venezia
prima esecuzione Venezia, Giardini della Biennale, 2007

 

 

 

Evento scenico, concepito come azione di strada, basato sulla relazione di potere tra un regista-carceriere e dieci attori-carcerati. Il regista è trasformato in carnefice che comanda in diretta i suoi prigionieri, attraverso parole in codice cui corrispondono azioni, risposte verbali, spostamenti di gruppo nello spazio.

 

anima blu

omaggio a Marc Chagall
ideazione Flavia Bussolotto, Michele Sambin
dispositivo scenografico, immagini e direzione Michele Sambin
costumi Claudia Fabris
elaborazione suoni Davide Sambin Zara
musica Enzo Carpentieri, Kole Laca, Michele Sambin
tecnico luci Paolo Tizianel
videoelaborati Raffaella Rivi
prima esecuzione Vimercate (Mi), Festival Una città per gioco, 2007

Premio Eolo Awards 2008 per il miglior spettacolo di Teatro Ragazzi Italiano
Premio Festival Feten 09 - Gijon (Spagna) per la migliore scenografia
Premio Honor Award John Dorman 2011 per artisti stranieri assegnato dalla sezione polacca di ASSITEJ – International Association of Theatre for Children and Young People
Grand Prix XIX International Puppet Theatres 'Festival Meetings 2012' città di Torun (Polonia)
Premio per le musiche XIX International Puppet Theatres 'Festival Meetings 2012' città di Torun (Polonia)

Un’immersione nel mondo iconografico di Chagall per farne emergere un racconto che ha dato tempo e sviluppo alla pittura. Un mondo silenzioso ha così trovato la sonorità. L’incontro tra i corpi dei due attori e le immagini pittoriche avviene all’interno di un dispositivo scenografico che consente la realizzazione di figure ibride tra il reale e il fantastico. La video proiezione è un terzo attore.

Antonio, un nome senza santo

festa laica
ideazione e direzione Michele Sambin
performer/musicisti Pierangela Allegro, Enzo Carpentieri, Andrea Cravotta, Kole Laca, Alessandro Martinello, El Hadji Niang, Marco Quarantotto, Michele Sambin, Davide Sambin Zara, Alen Sinkauz, Nenad Sinkauz, Paolo Tizianel e altri fedeli
elaborazione testi Pierangela Allegro
coproduzione Festival Teatri delle Mura 2007
prima esecuzione Padova, Bastione Alicorno, 2007

Il 13 giugno di ogni anno, a Padova, la chiesa celebra la morte del suo santo. Il 13 giugno 2007, nella stessa città, Tam Teatromusica inventa una festa laica. Difficilmente le due feste avranno qualcosa in comune, eppure la ritualità è presente in entrambe. La potente figura di Antonio, un uomo in cerca della verità, è al centro dell’evento.

deForma

primo movimento
ideazione e direzione Michele Sambin
performer Pierangela Allegro, Alberto Berton, Andrea Cravotta, Claudia Fabris, Kole Laca, Riccardo Marogna, Alen Sinkauz, Nenad Sinkauz, Michele Sambin, Paolo Tizianel
suoni Davide Sambin Zara
testi Teresa Rampazzi
realizzato per la Giornata dell’Ascolto 2007 su commissione del Dipartimento di Storia delle arti visive e della musica dell’Università di Padova
prima esecuzione Padova, Teatro delle Maddalene, 2007

secondo e terzo movimento
ideazione pittura digitale in scena e direzione Michele Sambin
performer Pierangela Allegro, Alessandro Martinello, Alen Sinkauz, Nenad Sinkauz
pittura digitale Michele Sambin
post produzione video Raffaella Rivi
suoni Kole Laca
testi tratti da Nohow on di Samuel Beckett
il videoloop Il tempo consuma (1978) è di Michele Sambin
realizzato in collaborazione con Audio Art Festival Cracovia
prima esecuzione: secondo movimento Krakow, Auditorium del Conservatorio, 2008; terzo movimento Padova, Teatro delle Maddalene, 2009

In scena una struttura aerea si tende e si deforma governata dal movimento dei corpi dei performer-musicisti. Il movimento converge verso un centro da cui si può far udire. Il segno luminoso governato dalla mano dell’artista toglie materia e vita. Trasforma i corpi in immagine. Li fa uscire di scena.

quando l'occhio trema

performance su 9 film di Paolo Gioli
ideazione e direzione Michele Sambin
film e testi Paolo Gioli
batteria e percussioni Enzo Carpentieri
cello e sax Michele Sambin
voce e ricomposizione testi Pierangela Allegro
prima esecuzione Padova, Teatro delle Maddalene, 2007

Comporre in un unico spazio-tempo i film e i testi dell’autore, i suoni di diversi strumenti musicali e la voce recitante. Il risultato è un lavoro sulla tensione poetica e la necessità creativa espressa, su diversi piani, dai quattro artisti coinvolti.

opera della notte

voce e testi poetici (dall’opera omonima) Giuliano Scabia
violoncello Michele Sambin
video tessiture Pierangela Allegro
prima esecuzione Padova, Teatro delle Maddalene, 2007

Presenze misteriose, come fate o camminatori dai piedi luminosi, si confondono con personaggi e situazioni realistiche con lo stesso statuto di verità. Percorrere la notte è aprirsi a un vuoto, accedere a quell'atmosfera incantata tra la vita e la morte. Nelle parole un senso di creazione pervade gli uomini, gli animali e le cose e li rende simili.
Opera della notte performance è dedicata al poeta Andrea Zanzotto.

 
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