Blu di Giotto
 
ideazione Pierangela Allegro, Michele Sambin

dispositivi scenografici e direzione Michele Sambin
con Pierangela Allegro, Flavia Bussolotto, Sabrina Galvan, Silvana Gaspari, Cinzia Zanellato, Michele Sambin
elaborazione testi Pierangela Allegro
in video i detenuti/attori del laboratorio Medit’Azioni
montaggio video Giacomo Verde
prima esecuzione Bologna, Teatro San Martino,1994

Lo spettacolo mette in relazione due aspetti della poetica Tam: il percorso compiuto nel carcere e la ricerca sul rapporto immagine-suono. In scena sei performer, nel video i detenuti. Sul pavimento completamente rivestito dalle coperte carcerarie sono sistemati tre monitor televisivi. Due di essi ci rimandano i volti, le voci, i corpi dei detenuti, la loro “carne in scatola”. Il terzo monitor propone un montaggio di immagini dagli affreschi di Giotto per la Cappella Scrovegni.

Medi’Azioni
 
opera video

ideazione e direzione Michele Sambin e Pierangela Allegro

con i detenuti/attori e le giovani donne del Laboratorio Medit’Azioni

video Giacomo Verde, Michele Sambin, Pierangela Allegro

realizzato con il contributo dell’Assessorato Interventi Sociali Comune e Provincia di Padova

prima esecuzione Padova, Casa di Reclusione Due Palazzi, 1994

 

 

Si tratta di quattro messaggi video. Due realizzati “dentro” e due “fuori”. Dentro e fuori del Carcere. Due gruppi, uno “dentro” maschile e uno “fuori” femminile, hanno lavorato parallelamente su immagini degli affreschi di Giotto per la Cappella Scrovegni a Padova senza mai incontrarsi e hanno comunicato tra loro attraverso i segni dell’arte.

Mo Uo
 
canto diviso

di e con Michele Sambin
prima esecuzione Bologna, Teatri di Vita, 1994

Lo spettacolo è un percorso che l’artista fa nella sua memoria dal passato al presente. Parlando con se stesso parla agli altri. È felice e disperato. È bello e brutto. È vecchio e giovane. È condannato e graziato. Mo Uo (Uo Mo) è quello che è.