1999
ideazione Pierangela Allegro, Michele Sambin
direzione Michele Sambin
con i detenuti/attori del laboratorio di TeatroCarcere
scrittura Pierangela Allegro, Francesco Morelli
realizzato con il contributo dell’Assessorato Interventi Sociali Comune e Provincia di Padova
prima esecuzione Padova, Casa di Reclusione Due Palazzi, 1999
Premio Enrico Maria Salerno, Edizione 2000
In teatro un testo può essere una traccia, una guida, ma anche un’imprevedibile scoperta. I paradossi, le situazioni, i comportamenti che l’autore ha descritto nelle Avventure di Pinocchio sono state il disegno perfetto di uno scenario di trasgressioni, furbizie, buoni propositi, fregature, sogni. Il testo di Collodi non è stato un pretesto, ma è diventato il cuore naturale del lavoro scenico.
ideazione, dispositivi scenografici, musica e direzione Michele Sambin
con Pierangela Allegro, Marco Casotto, Alejandra Quintero Vega, (Claudia Fabris) Renzo Sanavia, Michele Sambin
assistente Antonella Panini
costumi Leonardo Malagrida
elaborazione testi Pierangela Allegro
tecnico audio Enrico Maso
tecnico luci Pietro della Corte
prima esecuzione Padova, Teatro delle Maddalene, 1999
Lo spettacolo ha come riferimenti l’opera pittorica di Andrej Rublev e le vicende, gli incontri, le passioni della sua vita, raccontate nell’opera cinematografica e nel romanzo–sceneggiatura da Andrej Tarkowskij. In Sogno di Andrej la figura di Rublev e dei suoi compagni di brigata viene assunta come simbolo di un particolare atteggiamento verso la creazione artistica.
con Roberto Andreon, Claudia Aracci, Francesca Boccaletto, Claudia Fabris, Maria Lia Ferraro, Laura Greco, Luna Melli, Riccardo Pianalto, Davide Tardivo
con la partecipazione di Zita Cavallin, Teresa Chiabrera, Angelo Corner, Liliana Lolato, Nicoletta Romano, Rosa Schezzini
collaborazione alla realizzazione Marco Casotto
realizzato in collaborazione con Progetto Giovani del Comune di Padova
prima esecuzione Padova, Teatro delle Maddalene, 1999
Riflettendo sulla possibilità di preparare un catalogo di ciò che, con una mescolanza di debita ironia e serietà potesse rappresentare il ’900, si è formato un piccolo gruppo composto da persone di età differenti. Attraverso il teatro, i componenti di questo gruppo hanno compiuto un viaggio nella memoria, quella vissuta e quella ascoltata. Nello spazio tempo della scena, l’hanno poi raccontato.