La cultura si mangia – Che bello mangiare!

Teatrocarcere

Che bello mangiare!

storie di mani, parole, sapori

di e con: Antonio Esposito, Donald Moretti, Kelvin Ajazi, Raphael Akhere, Saif Jandoubi, Sanjay Budhwar,

Vladic Paucu, con le parole e i gesti lasciati da Marco, Frank, Jerry, Chadi, Achille

e di Flavia Bussolotto, Stefano Razzolini, 

collaborazione artistica di Raluca Ciocan.

suoni di Stefano Razzolini

disegno di Ibrahim Alkhalil

Il racconto teatrale è nato nell’ambito de LA CULTURA SI MANGIA, una proposta culturale e culinaria dentro il carcere, progetto di Tam Teatromusica a cura di Flavia Bussolotto e Stefano Razzolini, realizzato con i detenuti della Casa Circondariale, in collaborazione con il Ministero della Giustizia (DAP) Casa Circondariale di Padova e sostenuto dalla Regione del Veneto – Direzione Regionale per i Servizi Sociali – Servizio Prevenzione delle Devianze e Tossicodipendenze.

Abbiamo esplorato il tema del CIBO, metafora per eccellenza dell’esistenza, espressione di esperienze sociali e di visioni culturali: dentro al cibo troviamo il mondo. E, spesso, attraverso il cibo un intero mondo si esprime, in uno stretto rapporto con la storia di un luogo e con la sua identità.

È stato un percorso a ostacoli, un cammino tortuoso, per come le nostre vite sono state stravolte in tempi recenti, alla ricerca di un ritorno alla normalità tanto desiderato. Molti detenuti diventati con noi attori in questo progetto sono passati, lasciando tracce preziose, pur condividendo solo un tratto del percorso, mettendosi comunque in gioco. Molte erano le lingue parlate, è stato a volte difficile comunicare, se non attraverso il linguaggio universale, quello del gesto, che se preso seriamente può tuttavia diventare potente, efficace.

Parlare di CIBO significa toccare un aspetto della vita che appartiene a tutti e accende lo sguardo di ognuno. È nutrimento necessario ed esperienza sociale, è cultura che viene da lontano e punto fermo nella costruzione incessante della propria identità. È piacere vitale che si materializza anche solo a immaginarlo. E nelle difficoltà di questo percorso è stato il collante che ha permesso di non perdersi mai del tutto e di ritrovarsi nella forza di un gesto sapiente, nella potenza di una parola-ingrediente che è un mondo – odore, sapore, materia da toccare, da ritrovare con gli occhi. Piacere di stare insieme.

Che bello mangiare! è il racconto di un incontro possibile, fatto di storie personali, sapienze tramandate, ricordi riaccesi dal contatto con gli altri. Parola-cibo, gesto-cibo, vendere, servire, ritrovare sé stessi nella sapienza e nell’esperienza degli altri, farne un “rito” e condividerlo, fino a creare insieme per incontrarsi.

È forse il racconto di un’utopia, ma è portata di mano, è nella vita e nel pane quotidiano, tra sapori e parole da condividere.