Produzioni

Ho un punto fra le mani

libero gioco multisensoriale a partire dalla pittura di Kandinskij

Età consigliata: 2/6 anni
Durata: 35 minuti

Teatro d’attore con videoproiezioni

A sinistra, in alto nell’angolo, un puntolino
A destra, nell’angolo in basso, altro puntolino
E al centro niente di niente
E niente di niente è tanto, tantissimo
In ogni caso assai più di qualcosa.
(Kandinskij)

Il percorso di ricerca pensato per la prima infanzia parte da alcune suggestioni contenute nei testi Punto linea superficie e Lo spirituale nell’arte di Vassilij Kandinskij.
Kandinskij scrive: “Il colore è il tasto, l’occhio è il martelletto, l’anima è un pianoforte con molte corde. E l’artista è la mano che toccando questo o quel tasto fa vibrare l’anima”. In un altro passaggio della sua riflessione dirà altrettanto della forma.
Per Kandinskij forme e colori parlano direttamente all’anima. Ogni colore ha un suo odore, sapore, suono, così un punto, una linea o un triangolo, un quadrato, un cerchio. Grazie alle loro qualità sensibili le forme sono esseri viventi da ascoltare e i colori richiamano una sensazione vitale, un’emozione, un suono, addirittura uno strumento musicale.
L’opera d’arte è una partitura di forme e colori con un proprio suono e respiro, la sua creazione è la creazione di un mondo nel quale lo spettatore è invitato a immergersi “con tutti i propri sensi”.
Ed è proprio questa visione “sinestetica” che ha stimolato la mia curiosità e il desiderio di avvicinare le parole di Kandinskij al bambino e alla sua “percezione multisensoriale” del mondo.

Sinestesia, dal greco syn-aisthanèstahai, “percepire insieme”. Se ci atteniamo al significato etimologico del termine possiamo dire che ogni attività percettiva è un’attività sinestetica; ognuno di noi “percepisce insieme” suoni, colori, odori e sapori. Ancor più il bambino piccolo, immerso in un flusso globale di percezioni.
Ma sinestesia è anche “contaminazione” dei sensi di percezione e allora si può parlare del colore di un suono, del profumo di una parola.

In scena un corpo dialoga con il silenzio di un punto nello spazio, con la poesia di una linea retta che evoca spazi da abitare, immerso nell’esplosione di un colore, che è anche cibo, profumo, il suono di uno strumento musicale, ogni colore una nota e nell’immersione sensoriale dell’attrice il bambino si specchia, vivendo le proprie percezioni presenti e ritrovando la memoria dei propri sensi come immagini nella mente.
Nel dialogo serrato tra il tecnico-pittore e l’attrice in scena, in un gioco di videoproiezioni, gli elementi propri della pittura evocano mondi che toccano fisicamente i corpi: qual è il profumo di un colore? Quale il suo sapore e il suo suono? …Mordere un limone, aspro suono, aspro colore che esce dall’anima e invade lo spazio.

ENGLISH VERSION

Actor’s theatre, video projections
Suggested age: 2/6 years old
Running time: 35 minutes

On the left top corner, a little dot
On the right bottom corner, another little dot
And at the centre nothing at all
And nothing at all is a lot, it’s so much
At any rate it’s much more than something
(Kandinsky) 

Our new journey of exploration, conceived for early childhood, is inspired by some evocative insights from Point and line to plane and Concerning the spiritual in art by Wassily Kandinsky.
Kandinsky wrote: “Colour is the key. The eye is the hammer. The soul is the piano with its many chords. The artist is the hand that, by touching this or that key, sets the soul vibrating.” He stated as much when speaking of form in another excerpt.
Kandinsky believed form and colours speak directly to our soul. Each colour has its own smell, flavour and sound, and so has each dot, each line or each triangle, square and circle. Thanks to their perceivable qualities, forms are living beings one can listen to and colours can evoke a vital sensation, an emotion, a sound, or even a musical instrument.
A work of art is a form and colour score with its own sound and scope; it’s the creation of a world the audience is invited to dive in “with all their senses”.
It’s precisely this “synaesthetic” vision that has aroused my curiosity and desire to draw a connection between Kandinsky’s ideas and children’s “multisensory perception” of the world.
But while Kandinsky meant to apply a scientific approach to art, assigning mathematical bases to artistic phenomena and establishing a structure of pictorial symbols, it’s my intention to lightly and freely play with the creative suggestions deriving from his words.
Synaesthesia, from the Greek syn-aisthanèstahai, “perceive together”. If we stick to the term’s etymological meaning, we could say that any sensory activity is a synaesthetic one; everyone of us “perceives together” sounds, colours, smells and flavours. And to a larger extent does the child being immersed in a total flow of perceptions.
But synaesthesia also means “contamination” of the senses, e.g. the colour of a sound, or the scent of a word.

On stage a body interacts with the silence of a point in space, with the poetry of a straight line evoking spaces to inhabit, while absorbed by a bursting colour which is also food, perfume, the sound of a musical instrument. Each colour is a note and children can reflect themselves in the actor’s sensory immersion; they can experience their actual perceptions mingled with the memory of their senses as mental images.
Through a play of video projections, the elements of painting conjure up worlds which physically touch the actor’s body: what does a colour smell like? What does it taste and sound like? …Biting on a lemon, sour sound, sour colour coming out of the soul and invading space.

ideazione flavia bussolotto
con flavia bussolotto
composizione ed
esecuzione musiche
michele sambin
alvise di rienzo pavanini
sistemi interattivi
creazioni digitali dal vivo
alessandro martinello
foto nicolò degl’incerti, alessandro martinello
regia
flavia bussolotto
contributi
pierangela allegro per i pensieri condivisi e a claudia fabris, preziosa prima spettatrice