Teatrocarcere
nell’ambito del progetto “Il filo di Arianna”
sostenuto da Banca Intesa, Caritas Italiana e Caritas Padova
in collaborazione con il Ministero della Giustizia (DAP)
Casa Circondariale di Padova
Il percorso teatrale in corso è un approfondimento del tema studiato nel progetto del 2022-23: il CIBO, in relazione all’identità individuale e collettiva, alla cultura dei popoli. Il tema si è rivelando particolarmente ricco e attraente per i partecipanti, d’immediata comprensione (anche in caso di difficoltà di comunicazione linguistica) e capace di stimolare un’intensa partecipazione. Parlare di “cibo” significa toccare un aspetto della vita che appartiene a tutti. È nutrimento necessario ed esperienza sociale, è cultura che viene da lontano e punto fermo nella costruzione incessante della propria identità. È piacere vitale che si materializza anche solo a immaginarlo.
Nel 2022-23 abbiamo indagando il rapporto identitario e soggettivo con il cibo, i contesti sociali di condivisione. Questa volta il focus è l‘ESPERIENZA DEL CIBO ALL’INTERNO DEL CARCERE, sia dal punto di vista della preparazione delle pietanze, che da quello della condivisione comunitaria, che diventa spesso scoperta di nuove esperienze gustative e rafforza i legami affettivi tra le persone. Sarà interessante indagare cosa significa preparare il cibo per gli altri, assumersi un ruolo che dà valore al gesto generoso, in un certo senso “materno” e alla condivisione; sarà interessante, inoltre, capire come le limitazioni materiali che “i cuochi” vivono all’interno del carcere condizionano e modificano la possibilità di realizzare pietanze nel rispetto delle ricette tradizionali, scoprire le strategie utilizzate per mantenere forte la relazione con le ricette di riferimento (come cucinano?). Sarà importante capire infine come la detenzione modifichi il rapporto soggettivo con il cibo (può snaturarlo, negarlo o al contrario rafforzarlo) e contemporaneamente come l’amore per il cibo, in quanto potente esperienza sensoriale, possa mantenere “viva” la vita.
L’obiettivo della ricerca sarà la realizzazione di un LIBRO DELLE RICETTE POSSIBILI (e impossibili), che contengano non solo le istruzioni per eseguire le pietanze culturalmente identitarie, ma anche “ricette della mente e dello spirito”, una sorta di ricette poetiche, dove gli ingredienti diventano “la pazienza”, “la tenacia”, “la dolcezza”, “la rabbia”, “l’allegria”… la difficoltà e al tempo stesso la dimensione solidale di una convivenza forzata.
Il libro delle ricette sarà divulgato attraverso pubblicazioni online (dal sito e dai canali social di Tam Teatromusica, alle pagine dedicate realizzate in collaborazione con l’Assessorato al Sociale, Integrazione e Inclusione Sociale del Comune di Padova, con il CSV di Padova e con il Coordinamento nazionale di teatro in carcere, dove le ricette potranno essere pubblicate in forma scritta e in forma di audio racconto).
L’obiettivo del prossimo anno sarà inoltre quello di favorire occasioni di dialogo con alcune comunità esterne al carcere, attraverso uno scambio artistico-culturale incentrato sulla condivisione del tema “cibo” e la produzione di materiali che saranno spunto di riflessione per i detenuti-attori e utili per la preparazione dello spettacolo teatrale. Lo scambio sarà realizzato con gli studenti della classe 4B del Liceo Artistico Pietro Selvatico: a partire dalle “ricette poetiche” che i detenuti produrranno in forma di racconto scritto o audio racconto, gli studenti realizzeranno rappresentazioni iconografiche da inviare ai detenuti-attori. I disegni saranno per i detenuti-attori uno stimolo ulteriore per approfondire la ricerca artistica.