domenica 8 luglio - ore 21 - Odeo Cornaro (via cesarotti, 37 - Padova)
PIÙ DE LA VITA
assolo per voce corpo e strumenti
di e con Michele Sambin
dalla Lettera a Marco Alvarotto di Ruzante
Più de la vita è probabilmente la sintesi del mio percorso nell’arte. Da artista visivo e solitario ho lavorato sulla relazione immagine-suono trovando nella performance il luogo ideale per esprimermi. Poi ho attraversato il teatro e ne sono stato attraversato, mantenendo fede alla mia originaria ricerca di sintesi tra visivo e sonoro, ma condividendola con altri esseri umani a cui ho dato e da cui ho ricevuto esperienza. Dunque il mio incontro con Ruzante risulta ad un tempo singolare e naturale: l’appartenenza alla stessa terra, l’esperienza dell’ascolto delle sue parolesuono al tempo della mia infanzia come memoria ritrovata, la distanza e ad un tempo la prossimità, inspiegabile a parole, del suo teatro e del mio... In questo intreccio di legami tra arte e vita, tra passato e presente, tra teatro e musica ha origine più de la vita. Qui sono in scena nuovamente e piacevolmente solo, necessariamente alla ricerca dell’essenza e della semplicità nella complessità dei segni, per parlare con la sua lingua e con i miei strumenti, di noi, esseri umani, della nostra vita e di come lui, Ruzante ci suggerisce di viverla.
Un sogno, un viaggio animato da visioni, un affresco di immagini generato da parole che sono suoni e che diventano musica che a sua volta evoca paesaggi, di un passato che rimane sempre presente. Questo è per me la Lettera. Un testo con cui mi sento in particolare sintonia, che mi corrisponde. Ne condivido il senso: un inno alla vita pieno di vitalità, ma attraversato dalla malinconia. L’atmosfera: è irreale, più vicina al sogno che alla quotidiana realtà. La struttura: procede per immagini, per quadri metaforici più che per narrazione.Il linguaggio: è arcaico e raffinato allo stesso tempo, come una partitura di parole da suonare.
Michele Sambin