29-30 novembre 2016 ore 10:00 | Palaindoor
Progetto Teatro e Sport
A seguire mercoledì 30 novembre 2016 incontro con SANDRO DONATI, padre dell'antidoping
tratto dal testo di Edoardo Erba
Età: dai 16 anni
Teatro d'attore
durata: 60’
con Corrado Giannetti, Luigi Tontoranelli
regia: Francesco Brandi
In Maratona di New York, Mario e Steve si allenano col sogno di partecipare alla maratona più celebre del mondo. Due amici, due personaggi molto diversi. Uno determinato a vincere, che trova nel sacrificio il solo viatico per il successo, che disprezza chiunque non metta tutto se stesso in quello che fa. L'altro più indolente, incline a prendere la vita con calma a rispettare i propri ritmi, il successo lo lascia indifferente, corre per il piacere di stare a contatto con la natura e scambiare due chiacchiere con un amico. Due visioni opposte su come affrontare la vita, ma che riflettono sapientemente le due anime del nostro Paese, che potrebbe avere l'ambizione di vincere ma chissà perché, si trova sempre a partecipare!
Maratona di New York di Edoardo Erba, non è solo un testo, è un manifesto teatrale. Dal suo esordio nel 1993 sorprese come un modo innovativo di pensare il teatro.
Una drammaturgia unica, soprattutto nel rapporto che fonda fra l'attore e lo spettatore.Concepire un testo dove i due personaggi corrono, nel vero senso della parola, per tutta la durata dello spettacolo è, oltre un tratto, ammettiamolo, di delizioso sadismo, un tocco di prepotente contemporaneità. L'attore, correndo, è costretto a esibire una capacità atletica e una concretezza interpretativa, che lo legano indissolubilmente allo spettatore, al pari del trapezista o del funambolo. E contemporaneamente si crea quel crudele inganno, come nella danza classica, dove la ballerina impegna con estenuante fatica muscoli e nervi per regalare allo spettatore l'illusione di leggerezza.
E dietro l'apparente leggerezza di due personaggi che chiacchierano allenandosi per la maratona di New York non c'è solo la fatica della corsa, dei muscoli che cedono, del cuore che sente l'obiettivo al di là delle proprie forze. C'è un'amicizia profonda, tesa tra solidarietà e competizione, c'è lo stridore esistenziale di sentirsi irrisolti, incompiuti.
Sfidano se stessi, prosciugano il fiato che gli resta in corpo, cercano di accorciare di ancora un altro metro la distanza che li separa dal sogno di attraversare il ponte di Brooklyn. Ma ci credono davvero a quel sogno?
La storia di Sardegna Teatro affonda le sue radici negli anni'60, con le esperienze universitarie, ma il passaggio deciso al professionismo si può ricondurre alla realizzazione nel 1972 di "Quelli dalle labbra bianche", dal romanzo di Francesco Masala, lo spettacolo che avrebbe portato alla costituzione della cooperativa Teatro di Sardegna.