giovedì 26 maggio 2021, ore 10
Piccolo Teatro Don Bosco/Canale YouTube
a seguire incontro con Antonio Panzuto
figure e macchine Antonio Panzuto
voce recitante Giancarlo Previati
suoni e regia Alessandro Tognon
Teatro d’immagine e oggetti
Età consigliata: 6 / 11 anni
Durata: 50 minuti
L’Odissea è il poema del viaggio e della nostalgia.
E’ la storia di Ulisse, eroe astuto e valoroso, ma enormemente infelice, perchè, desideroso di ritornare in patria, è spinto continuamente lontano dall’odio di un Dio. E’ costretto ad affrontare avventure affascinanti e pericoli terribili: dai mangiatori di loto, la pianta che fa dimenticare il ritorno, al Ciclope mostruoso, crudele e beffardo, dalla maga Circe, bellissima, che trasforma in porci i compagni di Ulisse, al canto delle Sirene, dal vento di Eolo a Scilla e Cariddi.
Omero è inimitabile narratore, pacato e maestoso e dimostra ovunque le sue capacità drammatiche e la virtù trasfigurante della sua poesia, capace di creare, tra continue metafore e similitudini, un
mondo fiabesco, irreale, onirico.
Come è immediato essere catturati dal racconto, così questa versione dell’Odissea, canto per oggetti e voce, vuole trascinare con sé chi guarda, attraverso la continua trasformazione della scena.
Sculture plastiche in movimento, figure, macchine sceniche sofisti- cate, giocattoli tradizionali, come il Lego e il Meccano, oggetti d’uso quotidiano, ispirati all’iconografia greca, vengono utilizzati per accompagnare il racconto, narrato da una voce quieta che enfatizza i passaggi emotivi, ma che, come un canto fluisce, tranquilla come un sogno. La scena è come il mare che segue e si oppone sempre ad Ulisse, si apre e si chiude, si trasforma per la lotta e si modifica per il viaggio.
Così alla parola si oppone il gesto silenzioso, al racconto la forza espressiva degli oggetti, ai silenzi i delicati colori della luce. Parole e immagini si aiutano e si fondono assieme senza mai illustrarsi a vicenda, si seguono e si suggeriscono, correndo su binari espressivi differenti ma paralleli, spinte dal vento della poesia.