In cammino è il desiderio di esplorare il tema del viaggio in relazione al bambino, pensando alla vita come a un grande attraversamento.
Il movimento ci accompagna sin dalla nascita: arriviamo al mondo venendo chissà da dove, ci entriamo attraversando una separazione, quella del nostro corpo dal grembo materno. Poi i primi passi ci spingono ancora ad allontanarci dalla madre per incominciare a costruire la nostra identità.
E l’andare ci permette di trovare il luogo, di perderlo, di ritrovarlo, di crearlo a nostra immagine.
Lungo il percorso passaggi emblematici, identificabili con luoghi emblematici, parlano del nostro viaggio, entrano a far parte di noi.
Ispirato alle sculture di Graziano Pompili, nutrito delle suggestioni di Le vie dei Canti, di Bruce Chatwin, In cammino è la storia di un percorso universale.
In scena una figura femminile ci racconta il piacere di mettersi in viaggio alla scoperta del mondo e la gioia di cantarlo. Punto di partenza del suo andare è un luogo abitato da forme silenziose.
Ognuna di loro è l’origine di un canto, l’evocazione di un paesaggio, il segno che identifica un sentiero percorribile. E nel dialogo col mondo esterno, fatto di suoni, canto e lunghi silenzi, il viandante cammina. La sua percezione coincide con la creazione, l’andare con la costruzione dello spazio e dei paesaggi da abitare, il suo cammino con la ricerca del luogo in cui costruire la propria casa, quello in cui poter finalmente dire “io qui sono”.
Ma poi il viandante cerca ancora la strada… col desiderio di incontrare gli altri e contemplare insieme a loro il cielo stellato.